Trilobite design Italia by Di Silvestro Gianpaolo
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    EBo
    Mar 05, 2017
      ·  Edited: Mar 05, 2017

    Falsi fossili e vere impronte

    in Precambrian Area

    Introduco con questa nuova sezione un tema che affligge molti collezionisti di "cose strane", cioè il riconoscimento di un vero fossile da un falso fossile, ma non dal punto della falsificazione (ben nota e ricorrente in questo settore della paleontologia), e tanto meno delle "eboyate" che si trovano su ebay ed altri siti di vendita, ma dalla presenza o meno di un resto lasciato da una forma vivente passata rispetto alla traccia lasciata da un fattore non-biologico.

    Sul net (da cui traggo queste prime immagini) si trovano molti soggetti interessanti che vengono interpretati (il più delle volte anche in buona fede) come veri fossili, e più ci si muove verso il passato remoto, più è difficile a volte riconoscere la barriera tra il "biogenico" e "l'a-biogenico".


    Cominciamo da questa interessante forma che proviene dall'Ediacarano della Ucraina e che viene classificata come una Spriggina podolica (https://www.facebook.com/groups/135107530006053/permalink/639711666212301/)

    Spriggina è stata descritta per la prima volta nell'Ediacarano delle Flinders Ranges in Australia ed è diventato icona-simbolo dei questo periodo che si estende per una novantina di milioni di anni prima dell'inizio del Cambriano. Nell'immagine seguente l'esemplare di Spriggina floundersi (https://en.wikipedia.org/wiki/Spriggina) come si presenta nel sito australiano:

    Non sto a descrivere questa organismo per ora.

    Cerchiamo quindi dell'esistenza di questa S. podolica. In genere per verificare dell'esistenza di un organismo e se è correttamente scritto utilizzo questo sito: http://gni.globalnames.org/name_strings ; se una specie è stata descritta, la si troverà nella lista che si ottiene scrivendo il nome del genere (o della specie). Cerco quindi il genere Spriggina ed ottengo questo http://gni.globalnames.org/name_strings?search_term=spriggina&commit=Search ... già non esiste alcuna S. podolica descritta ufficialmente (prendendo come buono ed aggiornato questo sito, ed anche qui c'è da stare attenti) quindi il nome già non esiste.

    Seconda ricerca "banale" su Google mi riporta alla pagina Facebook e null'altra citazione verso pubblicazioni o siti; ho una seconda conferma che si tratta di un "falso" nome.

    Vediamo ora alla veridicità della forma in questione: qui occorre ovviamente già un occhio un poco più critico, conoscere non solo la paleontologia, ma un poco di sedimentologia, ambiente deposizionale, caratteristiche del sito da cui proviene il fossile. Siamo in presenza di alternanze di marne ed arenarie assai importanti, definendo un ambiente quantomeno legato ad una zona influenzata da correnti di torbida, da acque agitate e non un ambiente di deposizione tranquillo. Condizioni in cui non solo la presenza di eventuali organismi può lasciare traccia della loro presenza, ma anche eventuali correnti marine possono essere responsabili di impronte sul fondo. Cerchiamo quindi delle impronte lasciate da correnti, movimenti di oggetti sul fondo marino e che possono aver dato origine a tracce simili a quella interpretata come una Spriggina.

    Leggendo un libro acquistato recentemente (Depositional Sedimentary Environments, di Reinceck & Singh, 1980), mi è caduto l'occhio su questa immagine (figura 122 a pagina 81):

    Si tratta di un Chevron Marks; l'immagine è stata pubblicata da Dzulynski e Walton, 1965 nel loro libro Sedimentary Features of Flysch and Greywackes (Developments in Sedimentology; Vol. 7) e ripresa in questo volume. Questo tipo di impronte sono causate da oggetti trasportati, ed in particolare formati per attrito radente (vedi anche il Ricci-Lucchi, Sedimentologia, parte II, pagina 130).

    La figura che segue illustra il meccanismo di formazione di queste strutture di trasporto.

    Direi quindi con una più che buona approssimazione che siamo in presenza di una impronta da attrito e non di un fossile di un qualche organismo sconosciuto.

    Questo tipo di analisi la si dovrebbe (personalizzandola in funzione della propria esperienza) seguire ogni volta che si è dinnanzi ad un fossile/impronta di cui non si conosce l'origine; ovvio che la condizione sine qua non, è quella di aver accesso a MOLTO materiale bibliografico per poter avere un' idea la più completa possibile del quadro in esame... oppure chiedere qui... :-)


    14 comments
    Gianpaolo Di Silvestro
    Mar 05, 2017

    Aggiungo a questa interessantissima discussione un altro importante NON fossile che viene spacciato come presunto tale e parliamo delle Stromatoliti marocchine che comunemente trovate in tutte le fiere del settore!

    Di seguito avete la foto della "fake" stromatolite....


    (immagine presa da fossilforum)

    Sono strutture di origine inorganica o forse associate a qualche sintesi organica...(batteri) ma non hanno nulla a vedere con i domi stromatolitici fossili. Se le tagliate in sezione sono delle sandstone ricche in minerali contenenti anche gesso e altri leganti...ma non presentano nessun segno di crescita come nelle stromatoliti, e in più non sono carbonatiche...quindi NON legate ad ambienti salini o dulciacquicoli dove è possibile una deposizione carbonatica lenta e costante. Tali strutture sono probabilmente legate a deposizioni chimiche tipiche di ambienti desertici come le "rose del deserto". Sarebbe interessante capire se esiste qualche studio su queste bizzarre strutture... ma NON sono quello che tutti credono quindi be aware! Discorso opposto invece è per le VERE stromatoliti Marocchine che sono localizzate in alcuni località del marocco e che si presentano in maniera Totalmente diversa. Sono precambriane e potete giudicare dalle foto voi stessi come appaiono.

    La pubblicazione la potete trovare quì:

    https://www.researchgate.net/publication/248480228_Some_stromatolites_of_the_Precambrian_of_Morocco

    (immagine presa da: http://epod.usra.edu/)


    nella foto Conophyton amantourartensis da http://www.trilobiti.com/product-page/conophyton-amantourartensis-raaben-1980

    EBo
    Mar 05, 2017

    Aggiungo qualche foto per visualizzare più in dettaglio queste "pseudo-stromatoliti". Come già detto da Gianpaolo, il processo di formazione è presumibilmente dovuto alla precipitazione di sali di gesso in ambiente desertico e non per formazione di livelli successivi dovuti a deposizione e fissazione del materiale terrigeno da parte di colonie di cianobatteri.




    Gianpaolo Di Silvestro
    Mar 05, 2017

    Devo postare le "false"impronte medusoidi australiane....

    0
    Dario
    Mar 06, 2017

    Queste le ho prese anche io, classificate come "stromatoporidi" da chi me le ha vendute e spacciate come "parenti" delle stromatoliti, comunque come depositi di qualche tipo anche se, mi era stato detto, di origine organica.

    Se non erro la prima discussione l'ho avuta con Gianpaolo su facebook, ne ho un esemplare ciccione a casa, ma si deteriora molto presto e, per avvalorare la tesi della rosa del deserto, lascia la sabbietta come le suddette rose,

    Ho anche delle tracce di anfibi tedeschi da qualche parte e delle tracce di trilobiti marocchine... magari se le trovo le posto e ne discutiamo!

    Interessante questa discussione, molte volte si fa presto a travisare, soprattutto nel caso di fossili "vaghi" tipo impronte o altro...

    0
    EBo
    Mar 06, 2017

    stromatoporoidi parenti delle stromatoliti?

    Urco i sali presto! Sto poco bene...

    0
    Dario
    Mar 06, 2017

    Se vuoi ho il "kala namak" :-D

    0
    Gianpaolo Di Silvestro
    Mar 06, 2017

    e che c'hazzeccano? stroma (in greco vuol dire tappeto) in questo caso le Stromatoporidi sono spugne.... non capisco l'attinenza te le hanno vendute come spugne?

    0
    Dario
    Mar 06, 2017

    A me dillo! Me le hanno vendute come una variante di stromatolite, di forma tondeggiante, detta stromatoporide. E non capendoci granché, all'epoca, l'ho comprato. E adesso giace in parcheggio...