Ci fu un tempo prima,
seguito da un tempo dopo.
Il tempo prima era molto molto lontano dal tempo dopo,
ma nel mezzo avvenne di tutto.
Ed è di questo tutto (parziale) che narrerò.
Sono anni che girano impalpabili spettri nella mia mente e che voglio materializzare per prenderli per la camicia.
Ci riuscii con i volumi sui Trilobiti, ora si parte per un'altra avventura.
"Spiagge Cambriane" è il punto di partenza per il mio prossimo lavoro.
Forse il volume non si chiamerà neppure cosi', ma quando si parte non si sa mai dove si arriva.
E chi/cosa si incontra.
Certo non sarà un testo per tutti, non tratterò di quegli artropodi che hanno invaso le bancarelle, stand, mostre e sono sotto gli occhi di tutti.
Neppure di ammoniti, dinosauri, pesci del Libano, vegetali o altre creature pietrificate che si trovano facilmente sul mercato...
In questa pagina, metterò aggiornamenti, idee, bozze, contatti, disegni di diorami in corso: come quando si prepara un fossile e si mettono le foto delle tappe intermedie.
Un modo mio per "metterci la faccia" (che brutto termine), cosa che mi obbligherà ad avanzare per terminare anche questa nuova avventura che mi prenderà tempo, diottrie, ore ed ore di lavoro.
Ed ovviamente soldi.
Ma al cuore non si comanda.
A presto?

Grande Enrico! Siamo tutti qui impazienti! Posta tutto quello che frulla... che se e' possibile una mano te la diamo tutti!
Ti diamo una mano e ci prendiamo una Orval, oltre ad una copia a lavoro concluso.
Per poter fare un buon libro, occorre una iconografia all'altezza.
Richieste (e risposte positive) per l'utilizzo di immagini e/o nuove foto di esemplari poco noti sono state inviate ai seguenti istituti (che hanno risposto nel giro di pochi giorni):
AMNH - American Museum of Natural History (New York, USA)
CONICET-UNC Centro de Investigaciones en Ciencias de la Tierra (Argentina)
GSWA - Geological Survey of Western Australia (Australia)
Museo Geologico del Seminario de Barcelona (Spain)
HM - Hunsrück-Museum (Simmern, Germany)
Jura-Museum Eichstatt (Germany)
MBA - Museum fûr Naturkunde, Berlin (ermany)
MNHN - Muséum national d'Histoire naturelle (Paris, France)
Museo Civico di Storia Naturale di Verona (Italia)
Musée Québécois d'Archéologie, Pointe-du-Buisson (Québec, Canada)
NHMM - Natuurhistorisch Museum Maastricht
NHM - Natur Historisches Museum (Germany)
NMS - National Museum of Scotland (Edimburgh, Scotland)
PRI - Paleontological Research Institution (Ithaca, New York, USA)
Paläontologisches Institut und Museum der Universität Tübingen (Germany)
RAS - Paleontological Institute, Russian Academy of Sciences
ROM - Royal Ontario Museum (Canada)
Rutgers University Geology Museum (New Jersey, USA) ,
SMITHSONIAN INSTITUTION - NATIONAL MUSEUM OF NATURAL HISTORY (Washington, USA)
TMM - The Manitoba Museum (Canada)
TX - Texas Memorial Museum, University of Texas at Austin (USA)
UCR - University of California Riverside (California, USA)
UCSB - University of California, santa Barbara (USA)
University of São Paulo , Brasil
UU - University of Utah (USA)
WAM - Western Australian Museum (Australia)
YPM - Yale University, Peabody Museum of Natural History (USA)
La lista ovviamente subirà aggiornamenti nel tempo, e non ho inserito nella stessa i (tanti) privati che hanno dato l'assenso ad utilizzare le foto degli esemplari appartenenti alle loro collezioni.
I presupposti confermano quanto sei professional..... :)
Si tratterà anche di ichnofossili e un pochetto di neoichnologia. Qui sono con il mio assistente preferito sulla costa del Mare del Nord (l'anno scorso non ora...), presso Rotterdam alla ricerca di impronte interessanti.
che bella foto....😊
Enrico ma il libro uscirà in italiano?
Si, sono previste circa 200 copie stampate ed in italiano; data la tematica temo che venderò 10 copie in Italia, il resto nel resto del mondo... :-)
Dato che il museo di Tubingen e lo Yale Institute mi hanno già chiesto una copia, non credo che me ne resteranno molte alla fine.
Poi seguirà la versione in inglese in un secondo tempo.
Ciao Enrico, sicuramente una copia possibilmente in italiano è già prenotata da me!
Eh Domenico, non correre troppo. Ti (vi) ringrazio per l'interesse e non dimenticherò di mettere da parte le copie a chi me le richiederà a tempo debito.
Ora sono nelle letture e riletture e riletture (e riletture) del testo. Ogni riferimento bibliografico è da leggere (sono già a 340 pubblicazioni e passa), alcune molto interessanti (altre molto meno). Richiede tempo ed energie, che spesso vengono meno dopo il lavoro. Comunque si avanza.
Piccola addenda: che ci fanno delle impronte di gocce di pioggia su questi strati?
Perché?
Ma c'erano prima le gocce e poi le impronte? o i bbbuchi erano precedenti alla goccia? E dove è finita la goccia? E i bbbuchi che ci stanno a fare?
Questo ed altro su Rieducational Channel...
Foto collezione Attilio Dalmasso (Permiano di Lodéve, Francia)
Foto concessione da Chris Gass (Cambriano superiore, Wisconsin)
Collezione personale (El Pueblo, Permiano inferiore, New Mexico, USA)
ma una domanda mi viene spontanea...io vivo o meglio vivevo in una città al mare...e mi è capitato più di una volta di stare sotto la pioggia sulla spiaggia....e ho assistito frequente a quello che succede... le gocce in un primo momento a causa della gravità si spiattellano e diventano tipo discoboli e in un secondo momento nel caso di una pioggia prolungata ma non pesante svaniscono lasciando l'intero "manto" sabbioso totalmente duro e compatto e ogni impornta svanisce...questo nel giro di pochi minuti....siamo sicuri che siano impronte di pioggia?
Tante si.
Il contesto deposizionale era differente, sopratutto per la presenza di un bio-film che rendeva il sedimento più adatto a conservare le delicate impronte che si rinvengono fossilizzate, per esempio quelle nell'Elk Group del Cambriano superiore nel Wisconsin.
In questo caso non possiamo comparare i sedimenti di spiaggia attuali con quelli che esistevano 500 milioni di anni fa. Era davvero altra roba.
Ne tratto abbondantemente nel libercolo in gestazione...
Anch'io ho osservato che la pioggia se troppo leggera in genere non lascia traccia, se troppo forte per dilavamento nemmeno si riesce a vedere tranne le tracce di scorrimento per pendenza o ristagno. Mi domandavo se invece certe tracce non siano riconducibili a grandinate piuttosto che pioggia. Cosa ne dite a riguardo?
ma se era un biofilm, non potevano essere bolle di gas intrappolate tra il biofilm e la superficie del sedimento? Ti chiedo da ignorantone.... cioé una struttura del genere, walking roks....se vedessi solo l'impornta mai più direi data dallo scivolamento su superfici ghiacciate....
ci sono anche quelle sicuramente (bolle di gas), ma in questi casi particolari (seconda e terza immagine che ho messo sopra) sono impronte da impatto; nel primo esemplare, il campione di Attilio, non lo so perché non conosco la polarità del livello, ma credo si tratti di una contro-impronta.
Bolle ce ne sono (anche molte) e queste si rinvengono pure attualmente, vedi quelle che ho rinvenuto sulla piana tidale nel Mare del Nord:
Queste sono causate probabilmente dallo sviluppo di gas sottostante il sedimento, sedimento che in superficie è meccanicamente più resistente perché associato ad alghe microscopiche (verdi e cianobatteri). Altre strutture sedimentarie confermano la presenza estesa di livelli superficiali colonizzati da alghe in queste meravigliose piane di marea. Quassu' la distribuzione di questi tappeti algali sono molto limitati come estensione, spessore, e distribuzione a causa del fenomeno di pascolo dovuto agli organismi che si nutrono di queste alghe.
Tra gli altri organismi che si nutrono di alghe, si rinvengono questi millimetrici crostacei anfipodi in grande abbondanza.
Si tratta di Corophium volutatus (https://en.wikipedia.org/wiki/Corophium_volutator)
Questi erano presenti all'interno di una sacca e si contavano a centinaia. Una bella tanatocenosi se si conserverà per i prossimi milioni di anni.
Domenico francamente non sò se siano mai state descritte impronte lasciate da tali fenomeni atmosferici
Le ultime foto postate da Enrico mi fanno venire alla mente i MISS (microbially induced sedimentary structure) tipo quelli di Sainte Marie.
infatti lo sono dei MISS... :-)
Leggiti questo articolo carino che ho trovato sul net: http://www.scielo.org.ar/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1851-49792007000200002
Ci sono strutture sedimentarie di origine organica interessanti create da MISS
Bella sorpresa stamattina trovarmi un fillocaride (Arenosicaris inflata) ed un euthycacinoide (Mosineia macnaughtoni) nella mia email.
Ortoquarziti depositatesi in un ambiente tidale nel Cambriano superiore (Terreneuviano-Furongiano) dell'Elk Mound Group, Wisconsin (USA).
Esemplari conservati nel PRI (Paleontological Research Institution) di Ithaca.
La mattina accendi il computer, ricevi una notifica e vedi queste cose...NON é bene...ma non potevamo essere appassionati di sottopiatti, come dice lorenzo...così che bene o male avevano tutte la stessa forma? ma porc.. e queste immagini da dove spuntano? io non le ho mai viste... hai un riferimento bibliografico enrico?